Speed Motor sul podio per la tappa del Mini Challenge 2020 sul circuito “Enzo e Dino Ferrari” di Imola

MINI CHALLENGE A IMOLA: UN ALESSIO ALCIDI CON LA VETTURA A POSTO GIUNGE QUARTO IN GARA 1 E POI TORNA A TRIONFARE NEL MONOMARCA DOPO UN DIGIUNO DI OLTRE DUE ANNI, IMPONENDOSI IN GARA 2. PER DANIELE PASQUALI, UN OTTAVO E UNO SFORTUNATO SETTIMO POSTO, MENTRE FILIPPO BENCIVENNI INCAPPA IN UN INCIDENTE ED ESCE DI SCENA GIA’ NELLE QUALIFICHE

IMOLA – Le positive indicazioni di Misano Adriatico hanno trovato piena conferma a Imola: la pista dell’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” ha così restituito un Alessio Alcidi protagonista a pieno titolo del Mini Challenge. Un quarto posto in gara 1 e il trionfo in gara 2, costruito con ovviamente la vettura a posto e con la tipica alchimia di chi conosce oramai bene vizi e virtù del campionato monomarca fra i modelli John Cooper Works. Una vittoria che fa salire Alcidi nella classifica della categoria “Pro” (guadagnato terreno su Tobia Zarpellon e Ivan Tramontozzi) e che rompe un digiuno di oltre due anni: era infatti il 15 luglio 2018, al Mugello, quando il portacolori della Speed Motor – assistito da Mini Roma by Caal Racing – è salito per l’ultima volta sul gradino più alto del podio. A completare l’ottimo bilancio della tappa in terra emiliana per la scuderia di Gubbio, ci sono l’ottavo e il settimo posto di Daniele Pasquali (A.D. Motor by Caal Racing), suocero di Alcidi, che continua a incamerare punti e che senza la botta ricevuta in gara 2 avrebbe potuto conquistare un piazzamento di rilievo. Ma ricostruiamo quanto avvenuto nel week-end, che non era certo iniziato nel migliore dei modi per la Speed Motor: alla partenza di gara 1, infatti, c’è un buco nella griglia sul terzo posto, a seguito dell’incidente in prova di Filippo Bencivenni (Melatini Racing) alla curva “Villeneuve”, con la vettura cha ha riportato seri danni. Per il 19enne della Speed Motor l’avventura nella tappa di casa si ferma qui. Alcidi è quindi di fatto sesto e Pasquali decimo, anche se nelle battute iniziali il tuderte scivola di un paio di posizioni e si ritrova ottavo; per qualche minuto, la safety car congela la gara a causa dell’auto di Diego Di Fabio che finisce insabbiata. Poco dopo la ripartenza, Alcidi si riprende la posizione iniziale superando Roberto Gentili e beneficiando del ritiro di Tobia Zarpellon per un problema tecnico. Negli otto minuti di battaglia, Ivan Tramontozzi e Gustavo Sandrucci sono i battistrada, seguiti dal trio composto da Andrea Gagliardini, Lorenzo Nicoli e dal rientrante Filippo Maria Zanin, con Alcidi che dapprima è staccato, poi lentamente rinviene su di loro, ma non appena li riprende – a meno di 10 minuti dal termine – la safety car scende in pista per la seconda volta: c’è infatti ferma l’auto di Ugo Federico Bagnasco che condiziona le traiettorie e stavolta la corsa si blocca fino a poco più di un minuto dal termine, quando Sandrucci becca di sorpresa Tramontozzi e lo passa, mentre Nicoli e lo stesso Tramontozzi vanno entrambi lunghi nel giro conclusivo e Alcidi passa il secondo dei due in staccata, ritrovandosi al quarto posto con qualche piccolo rimpianto per una gara 1 nella quale i minuti effettivi sull’acceleratore sono stati pochi per poter dare l’assalto a un altro podio.

Alquanto regolare il comportamento di Daniele Pasquali, capace di condurre la sua Mini a un dignitoso ottavo piazzamento che gli vale la pole position domenicale. E al via di gara 2, Pasquali conserva la testa del plotone nel giro iniziale fino a quando non viene tamponato dalla Mini di Gentili: la macchina numero 17 accusa il colpo e il bolognese scende in ottava posizione, mentre davanti si accende una bagarre che vede Tramontozzi passare Gagliardini con Alcidi terzo, poi Zanin finisce fuori a seguito di un contatto con Luca Rangoni (“drive through” per quest’ultimo) e in pista torna la safety car fino a 15 minuti dal termine; Tramontozzi è sempre leader e Alcidi è pronto per sferrare l’attacco a Gagliardini, che riesce di lì a poco con un bel sorpasso all’esterno. Il tuderte della Speed Motor è ora secondo, anche se Tramontozzi è distante; alle spalle di Alcidi, Rangoni e Gagliardini tengono dietro lo scalpitante Sandrucci, che nella parte finale (7 minuti più un giro all’epilogo) sopravanza Gagliardini con una mossa persino spettacolare e si insedia al terzo posto, perché nel frattempo Rangoni sta scontando il “drive through” che gli è stato comminato. Il ritardo di Alcidi nei confronti di Tramontozzi si assottiglia sempre più: scende sotto i 3” e Sandrucci è ancora a distanza di sicurezza; poi, quando mancano meno di 2 minuti, viene comunicata la notizia dei 25” di penalizzazione a Tramontozzi, che si era avvantaggiato troppo in sede di ripartenza dopo l’uscita della safety car. Per Alcidi è praticamente fatta anche con un secondo posto al traguardo: peraltro, recupera 1” a Tramontozzi nel giro extra-time e arriva a tagliare il traguardo incollato a lui, con Sandrucci che alla fine riduce il gap a meno di 2” e Gagliardini che si prende il terzo posto. Daniele Pasquali, risalito in sesta posizione, tiene duro con una macchina “menomata”, ma proprio in extremis è sorpassato da Diego Di Fabio e si deve accontentare della settima piazza. Festeggiatissimo Alessio Alcidi al termine della gara: la gioia è incontenibile nello staff del Mini Roma by Caal Racing e per la Speed Motor. “Dopo un anno difficile – ha commentato Alcidi – questa affermazione ci voleva proprio e rivolgo un sentito ringraziamento al team, che mi ha aiutato a mettere a posto la vettura: il merito è dei suoi componenti. Nonostante le gomme nuove, incontravo problemi nel mettere a punto la Mini: il loro intervento è stato fondamentale e, se andiamo a vedere i risultati ottenuti, ci sono una vittoria, un secondo posto, un terzo e due quarti. Come dire che il vento sembra essere proprio cambiato”. Una punta di amarezza per Daniele Pasquali, comunque contento per l’impresa del genero Alcidi: “Dopo il tamponamento – queste le sue parole – ho perso contatto con gli altri e mi sono ritrovato a guidare un’auto con il volante storto. Peccato, perché la mia Mini è a posto: il team ha svolto un lavoro eccezionale e anche l’errore commesso all’ultima curva che mi è costato il sesto posto, quando l’auto è andata per conto suo e Di Fabio mi ha superato, è sempre stato conseguenza dell’impatto subito in apertura”.

30 agosto 2020


Ufficio stampa Claudio Roselli

Autore del post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *