DA PICCOLA UTILITARIA A LEGGENDA DEI RALLY

di Francesco Angelini, 25/09/2020

La vettura è minuscola, ma quella vittoria fu eccezionale e meravigliosa. Sono passati ben 56 anni da quel Rally di Montecarlo 1964, dove la Mini Cooper S di Patrick Hopkirk (pilota) e di Henry Liddon (navigatore) salì sul gradino più alto del podio.
L’auto di Mr. Bean (ironia portami via), in quella occasione, riuscì a battere per soli 17 secondi la tostissima Ford Falcon V8 guidata da Bo Ljungfeldt.
Come si suol dire, “Davide aveva abbattuto Golia”.
La Mini riuscì a spuntarla grazie anche alla regola denominata “formula handicap”, che serviva per livellare le differenze di potenza e di peso.

Molto emozionanti sono le parole del monumentale Hopkirk: “La Mini tecnicamente aveva tanti vantaggi nonostante fosse soltanto una piccola berlina familiare. Il motore montato trasversalmente e la trazione anteriore davano un grande beneficio; ed il fatto che fosse piccola, con strade rese più strette a causa della neve accumulata ai bordi, rappresentava, per me, un elemento positivo. Fummo molto fortunati: l’auto era quella giusta e tutto successe al momento giusto.”

La Mini aveva conquistato perfino gli iconici Beatles, infatti si complimentarono con il vincitore. Hopkirk, detto “Paddy”, ricorda il momento: “Avevo ricevuto un telegramma dai Beatles. La fotografia che ricevetti fu autografata da un componente dei Beatles che affermava “Ormai sei uno di noi, Paddy”. E oggigiorno è bellissimo averne una copia”.

Le fantastiche Mini dominarono anche le edizioni del 1965 e 1967.
Fecero anche una meravigliosa tripletta nel 1966, ma furono squalificate a causa dei fanali non conformi alle omologazioni francesi.
Nel 1968 Mini, a causa dei risultati non soddisfacenti, abbandonò definitivamente i rally.

La casa costruttrice inglese continua ad omaggiare l’ex pilota nordirlandese. Proprio oggi è stato presentato un nuovo modello della moderna Cooper S, per omaggiare la vittoria di “Paddy” al Monte-Carlo del 1964.

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