BASTA POLEMICHE! Facciamo chiarezza sul Rally Costa del Gargano
Il Rally Costa del Gargano: tra applausi e polemiche – Analizziamo le controversie e i benefici dell’evento.
In queste settimane ho letto centinaia e centinaia di commenti positivi sulla terza edizione del Rally Costa del Gargano, che ricordiamo, dopo ben 19 anni è ritornato nelle strade interne del paese dei due siti UNESCO, Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia. Ma d’altra parte ci sono stati anche tanti commenti che hanno portato polemiche sterili.
Tra ambientalisti impazziti, studiosi di storia medioevale e cittadini disinformati, negli ultimi anni – non solo nel rally garganico – ne abbiamo viste di cotte e di crude. Ad ogni gara, la popolazione sembra essere divisa a metà: chi vuole il rally, e chi lo vorrebbe bandire, soprattutto se quest’ultimo passa sotto il balcone della sua abitazione.
L’Italia è un tesoro di meraviglie geografiche, dalle scogliere del Gargano (per restare in tema) al mare dell’Isola d’Elba (andato in scena proprio la scorsa settimana) o del Salento, all’imponenza dell’Arena di Verona, la parte antica di Lucca, fino al maestoso Colosseo di Roma. Ogni luogo racconta una storia millenaria, arricchita dalla cultura rallystica che è parte integrante di queste località. Questi eventi non solo celebrano la bellezza del “Bel Paese“, ma portano anche un flusso vitale di risorse economiche, contribuendo al benessere delle comunità locali. Abbiamo assistito, quest’anno, all’aumento della sicurezza nella strada “SP55” con l’installazione di nuovi guard-rail. L’anno scorso, invece, in occasione dello “Slalom Città di Monte Sant’Angelo”, organizzato dalla stessa Gargano Racing Team, abbiamo potuto vedere la stessa strada ripristinata in alcuni punti critici. Vogliamo parlare poi dell’economia che un rally porta nei B&B, negli alberghi, nelle bancarelle artigianali per l’acquisto del “ricordino”, nei ristoranti e nei negozi della zona?
Nessuno mette in dubbio che col passaggio di un rally in un centro cittadino i residenti abbiano dei disservizi, plausibili. Ma si è trattato, in questo caso, pur sempre di tre o al massimo quattro ore, spezzate fra l’altro da un intervallo di mezz’ora e con tutti i conseguenti adempimenti presi dal Comune (come ad esempio lo spegnimento dei varchi della ZTL in alcune vie del percorso cittadino alternativo al passaggio delle prime due Prove Speciali).
Come si può quindi pensare che un rally rovini la società? Immaginate se tutti i cittadini si coalizzassero invece di cercare di criticare e dissuadere in ogni modo le gare automobilistiche. Ma questo non accade, perchè la cittadinanza spesso non è minimamente informata su cosa possa significare ospitare un rally nella propria città che difendono a spada tratta. Questa consapevolezza potrebbe portare a una diversa prospettiva e a una maggiore partecipazione informata: il Rally Costa del Gargano non è stato solamente il “passaggio rumoroso di quelle 52 vetture“, come molti lo hanno definito, è stato uno spot unico più unico che raro per la città di Monte Sant’Angelo e un’occasione – da sfruttare – per tutte le realtà locali. Mi sono meravigliato io in primis di come la diretta sulla nostra pagina è stata seguitissima, segno che l’attesa di questo ritorno era molto alta.
Parliamo di Monte Sant’Angelo perchè è da qui che il maggior numero di polemiche ha preso il sopravvento, ma logicamente il discorso vale anche per i comuni di Manfredonia e Mattinata che hanno ospitato la gara.
C’è chi solleva preoccupazioni riguardo al potenziale danneggiamento della Basilica di San Michele Arcangelo durante il passaggio delle vetture da competizione. Appurato che il rally, nella sua essenza, solitamente porta sempre più benefici che danni, dobbiamo distinguere ulteriormente il contesto: le auto che transitavano davanti alla Basilica avevano concluso la Prova Speciale, dove si gareggia per il miglior tempo in una strada chiusa al traffico, e stavano semplicemente procedendo in trasferimento, rispettando le norme del Codice della Strada. È fondamentale notare che ogni giorno centinaia di veicoli (stradali) attraversano il corso principale di Monte Sant’Angelo, e incidenti stradali (o “vibrazioni” dovute al transito di mezzi pesanti) si verificano indipendentemente dalla presenza del rally. Quindi, possiamo riflettere: sono davvero le 52 auto da rally passate sabato sera il vero problema da considerare? O è solo l’ennesima scusa per scoraggiare la gara e propagare disinformazione?
Vorremmo far comprendere ai lettori che i rally non dovrebbero essere oggetto di così tanta preoccupazione. Tuttavia, questa prospettiva risulta difficile da diffondere quando persino i giornalisti trascurano l’ampiezza della competizione, limitandosi a riportare solo i primi due classificati assoluti, e quando si diffonde l’idea distorta che l’impatto ambientale delle auto da rally sia superiore a quello di altri mezzi…
I nostri complimenti vanno alle scuderie organizzatrici Gargano Racing Team e Tecno Motor Racing per averci regalato la pelle d’oca dovuta ad una delle edizioni più belle del rally garganico degli ultimi anni.
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