BMW 318 RACING SERIES A MAGIONE: TITOLO 2019 DELLA “SILVER” A RICCARDO GIANI, PENALIZZATO PER LA “GOLD”

BMW 318 RACING SERIES A MAGIONE: TITOLO 2019 DELLA
“SILVER” A RICCARDO GIANI, CON L’EN PLEIN IN GARA 1 E IL
TERZO POSTO IN GARA 2. PER LA SPEED MOTOR, E’ LA TERZA
AFFERMAZIONE CONSECUTIVA IN QUESTA CATEGORIA

MAGIONE – Un’altra domenica perfetta consente a Riccardo Giani, con
un primo e un terzo posto, di aggiudicarsi il titolo 2019 nella categoria
“Silver” della Bmw 318 Racing Series, la cui ultima tappa è andata in
scena domenica 10 novembre all’Autodromo dell’Umbria “Mario Umberto
Borzacchini” di Magione. Grazie all’impresa del 48enne pilota di Siena, la
scuderia Speed Motor mette insieme una tripletta consecutiva nella
categoria (che fino allo scorso anno si chiamava “divisione B”), dopo i
successi di Filippo Bencivenni nel 2017 e di Federico Lilli nel 2018. Gara 1
della “Silver” inaugura la bella giornata di sole; allo start, Giani è in pole
per l’eccezionale tempo realizzato in qualifica: 1’24”320, inferiore
praticamente di un secondo (989 millesimi) rispetto a quello del diretto
avversario Michele Materni. Il senese arriva alla prima curva (la Merzario)
davanti a tutti e già alla “vecchi box” ha accumulato un piccolo margine
di vantaggio, mentre Patrik Freddiani – in quel momento al secondo
posto – viene stretto in sandwich da due vetture e di lì a poco è costretto
al ritiro per la rottura della pompa dell’acqua; nei giri iniziali, Giani
contiene il tentativo di recupero di Materni grazie agli allunghi nel
rettilineo, parzialmente neutralizzati nella parte mista, poi verso metà
delle 14 tornate previste i giochi si delineano: Materni perde
progressivamente terreno a causa di problemi al cambio, fino a subire il
ritorno di Nicolò Bettini, che gli arriva alle tacche e alla curva “Marco
Papa”, in fondo al lungo rettilineo, sferra un attacco che va a segno anche
perché Materni si gira, sempre – a quanto risulta – per le noie
meccaniche della sua Bmw. A quel punto, Giani ha ulteriormente campo
libero e approfitta della situazione per incamerare anche i punti del giro
più veloce (l’ottavo, in 1’25”105) e per amministrare nel finale il largo
margine accumulato, chiudendo con 2”576 su Bettini e 13”657 su
Massimo Alunni, mentre Materni è classificato sesto a un giro. Fra pole,
vittoria e giro più veloce, considerando i raddoppi nel bottino accumulato,
Giani mette insieme il massimo ottenibile, ovvero 108 punti, che
diventano 114 con quelli del team. Ciò che significa che anche un quinto
posto in gara 2 (e un sesto, in caso di mancata vittoria di Materni) sarebbero serviti per raggiungere il primo posto finale.

Alla partenza di
gara 2, Materni scatta subito davanti, Bettini ben presto gli si piazza alle
spalle e Giani – che è già quinto in griglia – vi rimane per quattro giri, poi
a distanza ravvicinata passa sia Rolando Bordacchini che Massimo Alunni,
insediandosi al terzo posto dietro Materni e Bettini, che nel frattempo
hanno guadagnato terreno e duellano per l’ultima vittoria della stagione.
E quando Bordacchini e Alunni si toccano al tornantino, eliminandosi di
fatto a vicenda, il terzo posto di Giani diventa indisturbato: il gradino più
piccolo del podio, alle spalle di Materni e Bettini, suggella il suo trionfo.
“Le ultime due domeniche sono state davvero perfette – ha commentato
un Giani visibilmente soddisfatto – perché dopo la doppietta del 27
ottobre oggi ho fatto esattamente quello che avrei dovuto fare: vincere
gara 1 e amministrare al meglio gara 2. E se anche il quinto posto
sarebbe stato sufficiente, ho voluto festeggiare con un piazzamento da
podio, per cui – dopo aver raggiunto la terza posizione – ho pensato solo
a condurre in fondo un’auto che appena un’ora prima, nella gara della
“Gold”, aveva rotto un semiasse. Si conclude al meglio un’annata iniziata
in maniera spedita, poi la bella sfida a tre con Materni e Bettini, con i
quali mi sono alternato nel condurre la classifica; c’è stata quindi la
domenica disgraziata di settembre, anche per una scelta di gomme non
azzeccata, alla quale è però seguito il gran finale. Dedico questo successo
all’ingegner Pasquale Forte, che mi ha permesso di correre e alla mia
famiglia, che mi è stata vicina; ringrazio di cuore la scuderia Speed Motor
e i due fratelli, Alessio e Alessandro Alcidi, esempio di professionalità,
efficienza e tempestività anche stavolta, perché senza di loro tutto questo
non sarebbe stato possibile”. La classifica finale della categoria “Silver”:
Riccardo Giani punti 651, Michele Materni 640 e Nicolò Bettini 621.

NELLA CATEGORIA “GOLD” DELLA BMW 318 RACING SERIES,
RICCARDO URBANI E’ PENALIZZATO DALLA ROTTURA DEL
SEMIASSE IN GARA 1, POI OTTIENE LA VITTORIA IN GARA 2 CHE
GLI LEGITTIMA LA PIAZZA D’ONORE DIETRO IL DOMINATORE MICHELE PARRETTA

Nella categoria “Gold”, il destino di Riccardo Urbani è segnato fin da
gara 1 e alla fine il titolo va comunque al più meritevole, Michele
Parretta, che bissa il trionfo del 2018 davanti a lui. Pronti via e Parretta

prende subito il comando, seguito dal pilota di Gubbio e dal padre di
quest’ultimo, Gianni, ma ben presto i due Urbani escono di scena. Gianni
tiene la terza posizione per un giro, prima di cedere vistosamente a causa
di una guarnizione della testata e così al terzo giro è costretto ad alzare
bandiera bianca. Anche il duello di vertice Parretta-Urbani junior è di
breve durata: a distanza di pochi minuti dal padre, Riccardo deve
rientrare ai box per la rottura di un semiasse. La Bmw numero 7 riesce a
ripartire, ma conclude quinta a tre giri da Parretta, che si ritrova senza
avversari e inizia una lunga corsa di avvicinamento verso la bandiera a
scacchi, tagliando vittoriosamente il traguardo (assieme al giro più veloce
in 1’24”593) con quasi 10” di vantaggio (9”621) su Paolo Valeri e ben
39”119 su Stefano Bruè, l’altro pilota che ha concluso gara 1 a pieni giri.
In gara 2, che registra il forfait del padre Gianni, Riccardo Urbani sfrutta
al meglio la posizione in griglia, dalla quale parte per la regola dello
schieramento a piazzamenti invertiti: il tempo di prendere le misure a
Michele Materni e di superarlo al terzo giro, per poi tenere il comando
delle operazioni fino al termine, con Parretta che nel frattempo dalla
sesta posizione ha raggiunto la seconda. Fra i due grandi protagonisti
della stagione, la distanza pressochè costante è di un centinaio di metri,
salvo piccoli riavvicinamenti di Parretta e riallunghi di Urbani, che si
aggiudica l’ultima gara per 550 millesimi, ma il titolo è di Parretta. “Non
siamo stati particolarmente baciati dalla fortuna quest’anno, tanto che
viene da dire: “Meno male che è finita!” – ha commentato Riccardo
Urbani – però questo non deve assolutamente sminuire i grandi meriti di
Michele Parretta, che è stato veramente bravo. Magari, se ci avesse
girato di più per il verso giusto, gli avremmo reso se non altro la vita più
difficile. Al di là di tutto, comunque, è stata un’altra stagione divertente,
grazie alla Speed Motor e ai fratelli Alcidi”. La classifica finale della
categoria “Gold”: Michele Parretta punti 758, Riccardo Urbani 684 e Paolo
Valeri 562.

 


Ufficio stampa Claudio Roselli

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