Passione, grinta e determinazione: Lorenzo Raimondi racconta il suo debutto nel mondo del Rally.
- Ciao Lorenzo, ci fa piacere che tu abbia accettato il nostro invito per un’intervista, per iniziare parlaci un po’ di te.
Ciao a tutti voi, mi chiamo Lorenzo Raimondi, ho 25 anni, sono nato a Colleferro, adottato da una famiglia che abita in un paesino chiamato Patrica, in Lazio, conosciuto per le sue Prove Speciali di molte gare rallistiche come il “Rally di Ceccano”.
- Quando è nata la tua passione per il rally?
Ho iniziato a seguire questo sport alla tenera età di 6/7 anni, una Prova del “Rally di Ceccano” passava sotto il balcone della mia vecchia casa. Ricordo le le notti in bianco passate per vedere quelle macchine, per me erano una cosa stupenda. Da lì ho capito che questa era una realtà che mi piaceva, ed ogni volta che osservavo quei bolidi ero sempre emozionato, sognando di salirci per almeno pochi minuti.
- Sappiamo che hai debuttato nel mondo del rally sul sedile di destra, raccontaci com è andata la tua prima gara.
Debuttare sul sedile di destra come “Navigatore” per me è stata un’emozione unica.
Molte persone pensano che in un equipaggio sia più importante un pilota rispetto al co-driver, ma anche il nostro lavoro è di fondamentale importanza, se non quello che ha più priorità in una “coppia rallistica”. Per quanto possa andare forte un pilota, se dettiamo una nota errata o sbagliamo un controllo orario metteremo in ballo tutti i nostri sacrifici fatti per essere presenti all’evento.
- Com’è stato per te debuttare su una R2?
Per me correre la mia prima gara a bordo di una Peugeot 208 R2 è stata una soddisfazione enorme che non riesco ancora a spiegare. Quando ero (finalmente) consapevole di dover correre in una macchina del genere non credevo molto in me stesso, avevo paura di non riuscire a svolgere il mio compito. La 208 per quanto può essere una vettura molto entusiasmante, capace di regalare emozioni, è difficile stargli dietro, specialmente con le note alla prima gara. Ma tutto è bene quel che finisce bene: mi è infatti bastata la prima prova per trovare un buon feeling con il mio driver Vincenzo Massa, in quel di Sperlonga, capendo quanto potevo migliorare nel passaggio successivo, dando sempre il meglio.
- Quest’anno hai corso anche al Rally Del Molise e al Rally Del Tirreno, parlaci di queste due esperienze.
Nel 2020 mi son voluto mettere in gioco seriamente, andando a correre in Sicilia al “Rally del Tirreno”, una gara notturna che per me era un sogno. Ho sempre voluto provare questa nuova esperienza; sono partito da solo stando lontano da casa e senza avere nessuno che poteva darmi qualche dritta o qualche suggerimento per qualsiasi problema.
Sono comunque soddisfatto dalla mia seconda gara, al di là del risultato mi sono divertito superando tutte le mie paure, senza incorrere in alcuna penalità e senza mai sbagliare le note.
A mio parere, i rally che regalano più emozioni son quelli svolti di notte. Se dovesse presentarsi una nuova occasione per correre in territorio siciliano, non ci penserò sù due volte. In quelle zone sono presenti delle prove bellissime che mettono a dura prova un equipaggio.
Inoltre, quest’anno ho corso anche nel “Rally del Molise”, che non era nei nostri programmi. Mi arrivò una chiamata il giovedì della gara annunciandomi che avrei potuto prendere il via, sono così partito immediatamente, sapendo che stavo facendo un qualcosa di “più grande di me”, dal momento che in un solo giorno dovevo prendere le note, correggerle, e fare il giro radar. Alla fine sono riuscito a superare di nuovo i miei limiti. Posso affermare che ho fatto una bellissima esperienza, soprattutto con la “Ford Fiesta Rally 4”, una vettura nuova del 2020 molto performante e competitiva. Ringrazio ancora il mio driver Sante Raduano per avermi dato la sua fiducia, anche se avevo poche gare nella mia carriera.
- Per concludere, dicci qualcosa riguardo alla tua stagione 2021/2022.
Nel 2021/2022 spero di realizzare quel sogno che ho da tanto tempo nel cassetto: correre con Daniele Marcoccia. Oltre a stimarlo come persona, è anche un pilota molto bravo, con tante doti e tanta passione, può insegnarmi tantissime cose e darmi qualche suggerimento utile.
E per concludere volevo dire una cosa a tutte quelle persone che amano questo sport, ma ancora non sono riuscite a realizzare i loro sogni. Non smettete mai di amare una passione, e se non riuscite a realizzare un sogno, credeteci veramente. Potranno passare mesi, anni, come nella mia situazione, ma alla fine se ci credi veramente tutto si realizzerà in questa vita.